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Goletta Verde 2022 in Toscana
Presentati i risultati delle analisi dei campioni d'acqua prelevati dai volontari e volontarie di Goletta Verde sulle coste della Toscana
Il Direttore generale di ARPAT, Pietro Rubellini ed il Direttore tecnico, Marcello Mossa Verre, hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione dei dati toscani di Goletta Verde 2022 che si è tenuta a Firenze il 5 luglio 2022.
Nel corso della conferenza stampa, si sono confrontati con Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana, Federica Barbera, portavoce Goletta Verde e Federico Gasperini, direttore Legambiente Toscana, che hanno presentato la fotografia scattata dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde, sui 20 punti campionati lungo la costa Toscana, 15 foci, canali e corsi d’acqua e 5 in mare.
Dei 20 punti campionati da Legambiente, effettuati in particolare nelle aree prospicienti le foci dove possono pervenire impatti inquinanti, 6 sono risultati fortemente inquinati, 5 inquinati e 9 entro i limiti. Dei punti fuori dai limiti solo uno (uscito fortemente inquinato) è stato prelevato a mare, in assenza della foce di un fiume o canale.
Oltre ad accendere i riflettori sulla cattiva o assente depurazione dei reflui, quest’anno la Goletta Verde ha preso in considerazione anche i temi della lotta alla crisi climatica e alle fonti fossili e la promozione delle aree marine protette e la tutela della biodiversità.
Pietro Rubellini, Direttore di ARPAT, nel mettere in evidenza l’approccio tecnico-scientifico e la collaborazione con Legambiente, ha poi approfondito il tema della biodiversità della risorsa marina.
“Il Mar Mediterraneo è un grande ecosistema molto ricco e produttivo con una elevata biodiversità, stimata in più di 8.500 specie di organismi microscopici (animali e vegetali di piccolissime dimensioni) che rappresentano tra il 4% e il 18% delle specie marine mondiali” - ha precisato il Direttore generale di ARPAT - valori significativi soprattutto se si pensa che tutto il Mediterraneo rappresenta solo 0,82% della superficie e il 0,32% del volume degli oceani del mondo. Rubellini ha poi concluso, ricordando che il mare toscano è completamente ricompreso nel perimetro del Santuario Pelagos, una zona marina nata per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano.
Nell’ambito della presentazione, i rappresentanti di Legambiente hanno poi specificato che i campionamenti di Goletta Verde non si vogliono sostituire ai dati ufficiali ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. I dati di ARPA sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo mentre le analisi di Goletta Verde hanno un altro obiettivo che è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, il principale veicolo con cui l’inquinamento, generato da un’insufficiente depurazione, arriva in mare.
Federica Barbera, portavoce Goletta Verde ha infatti ricordato che gravano sull’Italia ben quattro procedure di infrazione da parte dell’Unione europea per la non conformità alla direttiva del 1991 sul trattamento delle acque reflue ed aggiunge “Con le nostre analisi dei punti critici, vogliamo denunciare ancora una volta questa situazione. Il nostro mare è la principale vittima sacrificale della mancata depurazione sulla terra ferma, ossia di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali. Uno dei tanti mali italiani con conseguenze gravi soprattutto per lo stato di salute del mare”.
Il Direttore tecnico di ARPAT, Marcello Mossa Verre, ha infatti ribadito che il tipo di monitoraggio svolto dall’Agenzia è complementare a quello di Goletta verde, in quanto valuta, dal 1° aprile al 30 settembre di ciascun anno, la balneazione nelle 277 aree di balneazione lungo la costa Toscana, dove questa è consentita, per verificare la qualità delle acque dal punto di vista igienico-sanitario.
La qualità delle aree di balneazione nel 2021 si è mantenuta ad un livello “eccellente” con quasi il 96% delle aree (264 su 275) ed il 97,1% dei km di costa controllati che si colloca in questa classe, con un lieve peggioramento rispetto al 2020, e viene confermato il miglioramento rispetto al quadriennio precedente 2014-17 (93% delle aree). La qualità delle acque di balneazione in Toscana si attesta quindi ad un livello eccellente ma - precisa Marcello Mossa Verre - occorre fare attenzione al miglioramento dei sistemi produttivi e delle reti fognarie, superando le reti miste (piovane e acque reflue) che compromettono la funzionalità dei depuratori e possono dar luogo, in presenza di piogge, a situazioni di criticità alla foce di vari corsi d'acqua.
Le analisi, eseguite da due laboratori individuati da Legambiente sul territorio, mostrano delle criticità in questo inizio di stagione presso alcune delle foci campionate, dovute alla presenza di batteri di origine fecale (Enterococchi intestinali ed Escherichia coli). “Il quadro che si presenta davanti a noi quest’anno è quello di un sostanziale rimescolamento delle carte; – dichiarano Fausto Ferruzza e Federico Gasperini, rispettivamente Presidente e Direttore di Legambiente Toscana – infatti, assistiamo a un lieve ma sostanziale miglioramento delle stazioni settentrionali della costa apuo-versiliese (storicamente più inquinate) e contemporaneamente dobbiamo assistere a un deterioramento delle performance della costa meridionale, con una stazione, alla Foce dell’Osa, che è davvero fuori target rispetto agli esiti di tutti i campionamenti del recente passato”.
Di seguito i punti critici individuati da Goletta verde sulla costa toscana:
Sul sito Web di Legambiente è disponibile la mappa interattiva del monitoraggio con i punti di campionamento ed i risultati delle analisi.
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